Ines Le Breton

“Accidenti quante facce che fai! Tu, dovresti fare teatro..” – lui mi conosce bene ed è iniziata così. Una battuta del mio amico Patrizio che diventa un consiglio e poi realtà.

“Il Buonumore intelligente e sincero guarisce sé stessi e gli altri. Non c’è dono più bello che regalare un sorriso. Sconfigge il tempo e scoraggia la vecchiaia.”

Nel 1998 il mio primo passo nel mondo del teatro, quasi per scherzo.

Non lo lascerò più per i successivi  anni durante i quali,  sia in Italia che all’estero, continuo a studiare e a recitare.

Durante il primo quinquennio romano frequento laboratori teatrali diretti a una formazione prevalentemente comico-brillante: teatro dialettale napoletano e romanesco, corsi e stage mirati anche allo studio del ritmo comico, della dizione, della respirazione, del canto.

Il caso e la mia innata attitudine mi portano sempre sui sentieri dell’ umorismo, italiano, francese, anglosassone.

Divertire la gente, in effetti,  mi fa sentire viva e infinitamente bene

Con il passare del tempo arriva però anche la necessità di sperimentarsi più nel profondo, di compiere un percorso diverso che sviluppi un’altra parte di me. Abbraccio me stessa e mi avvio verso strade più impegnative e profonde attraverso le quali, anche in modo a volte molto doloroso, attraverso le mille facce delle emozioni, dell’improvvisazione, dell’espressione corporea: la “verità nella finzione scenica”, diventa il mio unico e insostituibile faro da seguire.

Dopo la mia parentesi belga, ricostituisco nel 2010 la “Compagnia Teatrale Prunas” all’interno del mio posto di lavoro, con l’appoggio dell’omonima Associazione culturale e di solidarietà. Il mio intento è quello di non interrompere mai la recitazione e avvicinare nuove persone al teatro. Quel teatro da rispettare, da non offendere e per il quale occorre lavorare sodo, con tenacia e impegno. In una parola sola:  con “professionalità” , unico approccio con il quale poter “elevare” anche il teatro amatoriale.

Nel 2012, in occasione del 50nario della CMP di cui fa parte la Compagnia Prunas, esordisco come regista nella commedia “13 a Tavola”, curando anche scenografia, musiche e costumi. E così proseguirà nei successivi anni, con gruppi non stabili ma appassionati con cui di fatto, faccio il mio personale laboratorio ogni volta che confeziono la mia nuova creatura/commedia.

Lo pensavo 20 anni fa e lo penso ancora.